2006

I regali di Natale

Già passato è ormai il Natale,
E' finito: meno male!
Hai già aperto i tuoi regali:
come sempre, eccezionali!

Come sempre, hai avuto: guanti,
Calze e sciarpe (a tutti quanti),
L'immancabile cravatta,
Una bella camicetta,

Dalla zia un bel piatto in vetro,
Dalla nonna un quadro (tetro!)
Posacenere in cristallo
(io non fumo, ma... "Che bello!").

Un durissimo torrone
Ed il solito maglione
A colmare van la cesta
Dei regali della festa.

Piantala!

Questo poema è piccolo e tozzo;
che dico poema: un semplice schizzo!

Vi scrivo soltanto due righe, due strali,
usando soltanto parole banali;

rinuncio alla metrica, alle rime, alla forma:
e della poesia ora ignoro ogni norma!

(che tanto per dirvi quel poco che so',
in solo un istante io farlo potro').

La storia e' gia' vista, e' cosa arcinota,
negl'ultimi tempi s'e' assai ripetuta:

'sto tipo, di nuovo, or parte in vacanza.
Non e' malafede, ne' dimenticanza:

Stornello Vacanziero

Fior di giaggiolo!
Non voglio fare festa tutto solo:
mentre per le mie ferie io m'involo,
vi scrivo e forse un poco vi consolo!

Fior di rugiada!
Restate pure a guadagnar la biada...
che intanto me ne vo per la mia strada,
e mangero' orecchiette e pesce spada!

Fior di zagàre!
voi tutti qui in ufficio a strapuzzare...
io saro' tutto il tempo a riposare,
con i miei piedi, a mollo, dentro il mare!

Il giro di pista

Passano assai veloci,
i primi anni dieci:
il mondo noi scopriamo,
le cose noi impariamo.

Poi arrivano i vent'anni;
energici ed insonni,
con forza d'uragano
abbiamo il mondo in mano!

Un giorno poi, son trenta:
la corsa un po' rallenta;
attorno ci guardiamo,
su tutto, riflettiamo.

Quaranta poi: sicuri,
esperti e assai maturi,
teniamo gli occhi aperti
sui giovani inesperti.

Passata quella soglia,
inizia ahime la doglia:
invecchia ormai la pianta,
arrivano i cinquanta!

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